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Mario Merz, ‘Igloo con vortice,’ 1981 tecnica mista su tela, bastoni, bottiglie e tubi al neon, 280 x 270 x 50 cm. Courtesy Pace London.

Il mercato dell’arte in Italia: Mario Merz a Londra

Mario Merz, ‘Igloo con vortice,’ 1981 tecnica mista su tela, bastoni, bottiglie e tubi al neon, 280 x 270 x 50 cm. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Igloo con vortice,’ 1981 tecnica mista su tela, bastoni, bottiglie e tubi al neon, 280 x 270 x 50 cm. Courtesy Pace London.
LONDRA – Dal 26 settembre all’8 novembre la galleria Pace di Londra dedica una mostra a Mario Merz, realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz di Torino, con opere dagli anni ’60 al 2003, anno della scomparsa dell’artista. È la prima a Londra da 20 anni a questa parte. Per l’occasione Pace pubblica anche un catalogo con le opere in mostra e materiali d’archivio. Auction Central News ha intervistato al riguardo Tamara Corm, direttrice da Pace a Londra.

Come mai avete deciso di dedicare una mostra a Mario Merz?

Mario Merz non ha avuto una mostra in Gran Bretagna per più di venti anni. Era tempo di riportarlo a Londra. Stiamo lavorando a stretto contatto con la Fondazione Merz per mettere in piedi questa mostra ed è un onore lavorare con loro. Abbiamo incontrato Beatrice Merz e c’era l’opportunità e il bisogno di una mostra di Mario Merz a Londra – dal punto di vista storico, estetico e commerciale.

Come mai non c’è stata una mostra di Merz a Londra per così tanti anni?

È difficile da dire, ma c’è sicuramente una rinascita dell’Arte Povera in questo momento grazie alla recente dOCUMENTA (13), curata da Carolyn Christov-Bakargiev, una degli esperti di Arte Povera, poi la mostra di Giuseppe Penone a Versailles, ecc. Noi stiamo organizzando una piccola retrospettiva alla nostra galleria al 6 di Burlington Gardens, nel cuore di Mayfair, visitata dalla maggior parte dei collezionisti.

Ci può dire di più dell’ultima mostra a Londra nel 1993?

Era la mostra di Anthony d’Offay, presentata nel 1993 quando Merz era ancora vivo. Come la nostra mostra, presentava un igloo. La nostra esposizione presenta un igloo tripla che è l’ultimo realizzato e combina tutti gli elementi del linguaggio artistico di Merz. Merz ha iniziato a costruire igloo nel 1968 utilizzando una varietà di materiali, e questo in particolare unisce molti di questi oggetti naturali e industriali – per esempio metallo, neon, morsetti, argilla, vetro e pietra – nella sua struttura tripartita.

Com’è nata la collaborazione con la Fondazione Merz?

Abbiamo annunciato la collaborazione con la Fondazione Merz a Frieze l’anno scorso e ora stiamo allestendo questa piccola retrospettiva. Beatrice Merz sta supervisionando questa mostra con noi e siamo lieti che stia accadendo. Per ora ci stiamo concentrando su questa mostra che coinciderà con Frieze Art Fair e Frieze Masters – e parteciperemo a entrambe le fiere quest’anno.

Le opere in mostra saranno in vendita? Qual è il price range?

Sì, assolutamente. I prezzi sono su richiesta.

Qual è la provenienza delle opere?

Prevalentemente collezioni private europee e americane e anche dalla collezione Merz.

Come si è sviluppato il mercato di Merz negli ultimi anni?

È un buon momento per l’Arte Povera. Mario Merz è il padre fondatore, il punto di riferimento, quindi ha senso per noi mostrare le sue opere. Siamo conosciuti per la qualità museale delle nostre mostre e questa è una di esse. Merz ha avuto impatto su molti altri artisti di oggi, su coloro che hanno continuato il movimento dell’Arte Povera, e altri ancora.

E rispetto agli altri rappresentanti dell’Arte Povera?

Mario Merz è ancora sottovalutato. Per quanto concerne gli altri artisti dell’Arte Povera, è difficile a dirsi.

Quali sono le opere più richieste e perché?

Gli igloo e i Fibonacci sono i pezzi salienti di questa mostra perché colpiscono l’immaginario di tutti. C’è molta richiesta al riguardo. È interessante notare che in questa mostra sono incluse anche sculture e opere su carta che esprimono alcuni dei suoi motivi più duraturi. La mostra è su entrambi i piani della galleria con molto da scoprire o riscoprire.


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Mario Merz, ‘Igloo con vortice,’ 1981 tecnica mista su tela, bastoni, bottiglie e tubi al neon, 280 x 270 x 50 cm. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Igloo con vortice,’ 1981 tecnica mista su tela, bastoni, bottiglie e tubi al neon, 280 x 270 x 50 cm. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Spostamenti della terra e della luna sull'asse,’ 2003 triplo igloo, tubi di metallo, vetro, pietra, neon, morsetti, argilla. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Spostamenti della terra e della luna sull’asse,’ 2003 triplo igloo, tubi di metallo, vetro, pietra, neon, morsetti, argilla. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Piume sulle tavole,’ 1991 dipinto su tela, neon, argilla, 295 x 780 cm. Courtesy Pace London.
Mario Merz, ‘Piume sulle tavole,’ 1991 dipinto su tela, neon, argilla, 295 x 780 cm. Courtesy Pace London.
Mario Merz, 1970. Courtesy Pace London.
Mario Merz, 1970. Courtesy Pace London.
Mario Merz, 1973. Courtesy Pace London.
Mario Merz, 1973. Courtesy Pace London.