Ragguaglio della solenne beatificazione del ven. servo di Dio Gio. de Ribera patriarca di Antiochia arcivescovo e vice-re' di Valenza celebrata con divota pompa nella sacrosanta Basilica Vaticana il dì 18. Settembre 1796.In Roma, Nella Stamperia Pilucchi Cracas, 17968vo. 195x140 mm. Pagine XII. Fregio con Tiara papale al Frontespizio, Testatina con Insegne Papali entro decorazione fitomorfa, Finalino figurato. Rifilato sul margine esterno, lievi tracce d’uso.

Rarissima placchetta, importante fonte dell’arte. Diario Ordinario: “descrizione del sorprendente apparato”. È qui illustrata la sontuosa festa barocca tenuta nella Basilica Vaticana in occasione della beatificazione di Giovanni de Ribera, 1532 – 1611, viceré ed arcivescovo di Valencia. Parteciparono alla cerimonia, oltre al Papa Pio VI, numerosi cardinali: fra questi, con un ruolo di primo piano, il Duca di York, che celebrò la Messa, e Giovanni Archinto, Prefetto della Congregazione dei Riti che tenne una “elegante, e dotta Allocuzione”. Sono riportate le opere eseguite per l’occasione: un grandissimo Stendardo, rappresentante il Beato in gloria, dipinto dal “valente Pittore Sante Modave Romano”; un grande Medaglione, dipinto a tempera dal “celebre Pittore Stefano Casabona Genovese”, ove è raffigurata la cacciata dei Mori dalla Spagna; altri Medaglioni con complesse scene sacre e miracolose, dipinti da Filippo Giovannini Romano, dal “celebre Pittore Liborio Coccetti da Foligno”, dal “rinomato Pittore Filippo Baini”. Di Liborio Coccetti è descritto anche il Ritratto del Beato, posizionato “precisamente al centro della Raggiera creata dal celebre Architetto Cav. Bernini. Gli altri artisti che parteciparono con opere originali sono: Pasquale Cortese Spagnuolo ‘Scultore di gran merito’, Giacomo Ponselle ‘ottimo Scultore Genovese’, Matteo Orta ‘celebre Pittore ornamentista Romano’, Giuseppe Pelucchi ‘eccellente Architetto Romano”, al quale fu ‘affidata interamente l’invenzione e direzione del magnifico apparato e solennissima festa’. Tutto il sontuoso apparato effimero, con architetture, statue, stoffe preziose, ornamenti, fregi, suppellettili in argento e oro, illuminazione “disposta con ottimo gusto”, è descritto con precisione. Cfr. Diario ordinario, fascicolo del 26 novembre 1796, Roma, Chacras.