GIUSEPPE ANGELI
Giuseppe Angeli Sale History
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Description
(Venezia, 1712 - 1798)
Allegoria dell'Avarizia
Olio su tela, cm 60X45
L'autore di questo dipinto si può identificare in Giuseppe Angeli, il più dotato fra gli allievi di Giovanni Battista Piazzetta, tanto che nel 1645 è documentato quale direttore della sua attivissima bottega. Dal maestro, l'Angeli trae quella luminosità cromatica tralasciando le componenti patetiche, esibendo una stesura soffice e una pastosità del colore intonata su accordi delicati, rosa argentei, azzurri profondi e grigi morbidi, con un linguaggio sensuale e suggestivo. Visibili sono gli aggiornamenti desunti dall'arte di Rosalba Carriera e Jacopo Amigoni che connoteranno la produzione matura dell'artista, che, con il 1757, assumerà l'incarico di Maestro di nudo all'Accademia. Sono gli anni a cui si riferisce l'esecuzione di questa bellissima tela e la giovinetta rappresentata è un modello più volte ritratto dal nostro pittore sin dalle prime prove; riconoscibile, ad esempio, nella pala con il Beato Gerolamo Miani e alcuni orfanelli in preghiera attorno al crocifisso della chiesa veneziana di Santa Maria dei derelitti e dell'ospedaletto e nel dipinto Fanciulle che fanno il solletico a un ragazzo addormentato, pubblicata da Egidio Martini nel 1981.
Bibliografia di riferimento:
E. Martini, La Pittura del Settecento veneto, Udine, 1981, fig. 308
T. Pignatti, Giuseppe Angeli, catalogo della mostra Giambattista Piazzetta e il suo tempo, la sua scuola, Venezia, 1983
R. Pallucchini in La Pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano, 1996, II, pp. 161-162
Allegoria dell'Avarizia
Olio su tela, cm 60X45
L'autore di questo dipinto si può identificare in Giuseppe Angeli, il più dotato fra gli allievi di Giovanni Battista Piazzetta, tanto che nel 1645 è documentato quale direttore della sua attivissima bottega. Dal maestro, l'Angeli trae quella luminosità cromatica tralasciando le componenti patetiche, esibendo una stesura soffice e una pastosità del colore intonata su accordi delicati, rosa argentei, azzurri profondi e grigi morbidi, con un linguaggio sensuale e suggestivo. Visibili sono gli aggiornamenti desunti dall'arte di Rosalba Carriera e Jacopo Amigoni che connoteranno la produzione matura dell'artista, che, con il 1757, assumerà l'incarico di Maestro di nudo all'Accademia. Sono gli anni a cui si riferisce l'esecuzione di questa bellissima tela e la giovinetta rappresentata è un modello più volte ritratto dal nostro pittore sin dalle prime prove; riconoscibile, ad esempio, nella pala con il Beato Gerolamo Miani e alcuni orfanelli in preghiera attorno al crocifisso della chiesa veneziana di Santa Maria dei derelitti e dell'ospedaletto e nel dipinto Fanciulle che fanno il solletico a un ragazzo addormentato, pubblicata da Egidio Martini nel 1981.
Bibliografia di riferimento:
E. Martini, La Pittura del Settecento veneto, Udine, 1981, fig. 308
T. Pignatti, Giuseppe Angeli, catalogo della mostra Giambattista Piazzetta e il suo tempo, la sua scuola, Venezia, 1983
R. Pallucchini in La Pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano, 1996, II, pp. 161-162
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