CARACCIOLO, Roberto. Quadragesimale de poenitentia.Codice manoscritto membranaceo e cartaceo, ante 1475
4to piccolo, 200x140 mm. Legatura in piena pelle bruna con impressioni a secco, tagli in oro. 97 fogli non numerati, la maggior parte in pergamena, alcuni di carta. Testo su due colonne di 50 righe, minuta grafia gotico corsiva, specchio di scrittura 150x104 mm. Titoletti in rosso. Innumerevoli iniziali e fregi che segnano paragrafi, in rosso e blu. Iniziale ‘M’ di cinque righe in apertura, in blu, verde, rosso e bianco, moltissime iniziali di due e tre righe in rosso e blu con fine decorazione a filigrana dell’opposto colore. Magnifica grande miniatura della Scuola di Bruges, su pergamena di 116x110 mm, incollata sul foglio di guardia a fronte della prima pagina di testo. Lievi tracce d’uso, buono stato di conservazione.
F. 1, Titolo: “Sacre theologie magistri necnon sacri eloquii preconis celebe /rrimi fratris Roberti de Litio ordinis Minorum professoris opus / quadragesimale perutilissimum quod de penitentia dictum est feliciter / Dominica in Septuagesima, de facilitate incipit / bonorum operum seu bene operandi propter quam peccatores / ad penitentiam redire debent. Sermo i.”Incipit testo, f. 1: “Multi s[un]t vocati, pauci v[er]o electi”Explicit f. 97v: “Christi in cruce nudatu[m]. Amen”Sotto, in rosso: “Deo Gratias / finis”
Importante codice miniato. In apertura una grande miniatura della Scuola di Bruges, di mirabile fattura: Cristo in piedi a figura intera con aureola in oro, inserito in un interno con effetto prospettico mostra un libro aperto e benedice con la mano destra. La scena è valorizzata da un’ampia cornice decorativa, composta da un trionfo vegetale, con fiori, fogliame in un seminato di punti colorati e piccoli bisanti in oro. Roberto Caracciolo detto Fra Roberto da Lecce, 1425 – 1495, francescano, fu uno dei più famosi predicatori del suo tempo meritando l'appellativo di “Paolo novello”, “principe dei predicatori”. Le sue prediche accompagnate da una grande abilità mimica scatenava l'entusiasmo non solo delle folle ma anche di papi e sovrani. Fu nominato Vescovo di Aquino da Papa Sisto IV, nel 1475, quindi Vescovo di Lecce, 1484-1485, e di nuovo di Aquino.Il “Quadragesimale de poenitentia”, che raccoglie alcuni suoi celebri sermoni, ebbe molto successo, e fu pubblicata mentre era ancora in vita. Questo codice contiene il testo di 52 Sermoni. Il titolo degli incunaboli permette datare il presente manoscritto: la prima edizione del 1472, Venezia: Vindelinus de Spira, 20 July, reca un titolo simile a questo e non compare la carica di vescovo “episcopi”. Nella seconda seconda e nella terza edizione, 1476 e 1482, nel titolo l’Autore viene dichiarato “ fratris Roberti episcopi Aquilensis” e “fratris Roberti episcopi Aquinatis”. Una mano coeva ha aggiunto, sul margine inferiore delle carte 21v e 22, i versi 103-126 del Canto XXIX del Paradiso, a commento del testo. Beatrice condanna i predicatori che raccontano dai loro pulpiti favole e falsità a cui i fedeli credono ciecamente, senza essere scusati dalla loro ignoranza: Cristo non disse agli Apostoli di diffondere delle ciance, infatti essi usarono il Vangelo come scudo per combattere e diffondere la fede. Ora i predicatori si producono in lazzi e frasi argute, preoccupandosi solo di divertire l'uditorio, ma il popolo dovrebbe capire che dietro tali cattivi pastori si nasconde il demonio e che le loro promesse non hanno alcun valore. Gli uomini credono ingenuamente a qualunque cosa sentano, del che approfittano i frati dell'Ordine di sant'Antonio Abate per ingrassare i loro maiali (cioè per arricchirsi), così come altri frati che, sfruttando la credulità popolare, vendono indulgenze non valide.

CARACCIOLO, Roberto. Quadragesimale de poenitentia.Parchment and paper manuscript codex, before 1475
Small 4to. 200x140mm. Full brown blind-tooled leather binding, gilt edges. 97 unnumbered leaves, most of them in parchment, some of paper. Text on two columns of 50 lines, minute gothic cursive handwriting, area of text 150x104mm. Titles in red. Countless one-line Initials and ornaments that mark paragraphs, in red and blue.At the opening, five-lines Initial 'M' in blue, green, red and white, many two or three-lines Initials in red and blue with fine filigree decoration of the opposite color.Magnificent large miniature of the Bruges School, on 116x110mm parchment, glued on the endpaper in front of the first page of text. Slight signs of wear, good condition.
Leaf 1, Title: “Sacre theologie magistri necnon sacri eloquii preconis celebe /rrimi fratris Roberti de Litio ordinis Minorum professoris opus / quadragesimale perutilissimum quod de penitentia dictum est feliciter / Dominica in Septuagesima, de facilitate incipit / bonorum operum seu bene operandi propter quam peccatores / ad penitentiam redire debent. Sermo i.”Incipit text, L. 1: “Multi s[un]t vocati, pauci v[er]o electi”Explicit L. 97v: “Christi in cruce nudatu[m]. Amen”Below, in red: “Deo Gratias / finis”

Important illuminated manuscript. At the opening, a large miniature of the Bruges School, of admirable workmanship: standing Christ in full length with a gold halo, inserted in an interior with perspective effect, shows an open book and blesses with his right hand. The scene is enhanced by a large decorative frame, composed of a plant triumph, with flowers, foliage in a sowing of colored dots and small bezants in gold.Roberto Caracciolo known as Fra Roberto da Lecce, 1425 - 1495, Franciscan, was one of the most famous preachers of his time, deserving the nickname of "Paolo novello", "prince of preachers". His sermons accompanied by great mimicry unleashed the enthusiasm not only of the crowds but also of popes and kings. He was appointed Bishop of Aquino by Pope Sixtus IV, in 1475, then Bishop of Lecce, 1484-1485, and again of Aquino.The "Quadragesimal de poenitentia", which collects some of his famous sermons, was very successful, and was published while he was still alive. This codex contains the text of 52 Sermons. The title of the incunabula allows us to date this manuscript: the first edition of 1472, Venice: Vindelinus de Spira, 20 July, bears a title similar to our codex and the office of bishop "episcopi" does not appear. In the second and third editions, 1476 and 1482, the author is declared in the title "fratris Roberti episcopi Aquilensis" and "fratris Roberti episcopi Aquinatis".A contemporary hand has added, on the lower margin of folios 21v and 22, a curious quotation from Dante, commenting on the text: verses 103-126 of Canto XXIX of the Paradiso. Beatrice condemns the preachers who tell from their pulpits fables and falsehoods in which the faithful believe blindly, without being excused by their ignorance: Christ did not tell the Apostles to spread gossip, in fact they used the Gospel as a shield to fight and spread the faith. Now the preachers produce jokes and witty phrases, caring only to amuse the audience, but the people should understand that behind such bad shepherds the devil hides and that their promises have no value. Men naively believe in whatever they hear, which the friars of the Order of Saint Anthony the Abbot take advantage of to fatten their pigs (that is, to get rich), as well as other friars who, exploiting popular credulity, sell invalid indulgences.