Museum boots up $45,500 for Kenbak computer at Auction Team Breker

The Kenbak-1 No. 0185 sold to a national European museum for €41,800/US$45,500. Auction Team Breker image
The Kenbak-1 No. 0185 sold to a national museum for €41,800/US$45,500. Auction Team Breker image

 

COLOGNE, Germany – There are not many auctions that encompass such a plethora of subjects as Auction Team Breker’s sales in Cologne, Germany. Offerings at the auction Nov. 7 ranged from the first personal computer to a smoking moon automaton and a miniature steam-powered fountain.

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Il mercato dell’arte: Alberto Giacometti

Alberto Giacometti, 'Place,' 1948-1949, bronzo, 21 × 63.5 × 44 cm, Emanuel Hoffmann-Stiftung, Depositum in der Öffentlichen Kunstsammlung Basel, © Succession Alberto Giacometti / 2015, ProLitteris, Zurich, Foto: Martin P. Bühler, Öffentliche Kunstsammlung Basel. In mostra in 'Future Present,' dal 13 giugno 2015 al 31 gennaio 2016
Alberto Giacometti, ‘Place,’ 1948-1949, bronzo, 21 × 63.5 × 44 cm, Emanuel Hoffmann-Stiftung, Depositum in der Öffentlichen Kunstsammlung Basel, © Succession Alberto Giacometti / 2015, ProLitteris, Zurich, Foto: Martin P. Bühler, Öffentliche Kunstsammlung Basel. In mostra in ‘Future Present,’ dal 13 giugno 2015 al 31 gennaio 2016

 

MILANO, Italia – Nato a Borgonovo di Stampa in Svizzera nel 1901, Alberto Giacometti è stato uno dei più importanti scultori del Novecento. Figlio del pittore post-impressionista Giovanni Giacometti, Alberto Giacometti dimostra presto il suo interesse e il talento per l’arte. Il padre e l’artista svizzero Cuno Amiet rappresentano due figure influenti per la sua prima formazione.

Studia pittura alla Scuola di Belle Arti e scultura e disegno alla Scuola di Arti e Mestieri di Ginevra dal 1919 al 1920. Nel 1920-21 si reca in Italia, dove si entusiasma per Giotto e Tintoretto. Nel 1922 si stabilisce a Parigi, dove si interessa per il Cubismo e il Primitivismo. A metà degli anni 20 apre uno studio con il fratello Diego, che lavora come suo assistente. In questi anni sperimenta in moltissime direzioni.

Alla fine degli anni 20 si avvicina ai Surrealisti, del cui gruppo entra a far parte nel 1931, ma viene espulso nel 1935. Tuttavia nel suo lavoro continuano a ricorrere temi visionari, oggetti metaforici e assemblaggi. Le sue sculture richiamano dei giochi e dei modelli architettonici. In quegli anni fa ricorso al motivo della gabbia, che gli permette di delimitare lo spazio della rappresentazione.

Nei primi anni 30 realizza anche oggetti funzionali, come lampade e vasi, venduti dall’arredatore d’avanguardia Jean-Michel Frank. Nel 1939 una coppia argentina gli commissiona tavoli, camini e candelabri, esposti a Parigi prima di partire per Buenos Aires.

 

Alberto Giacometti, ‘Standing Woman,’ 1948 (realizzato nel 1949), bronzo dipinto, 166 x 16.5 x 34.2 cm, The Museum of Modern Art, New York, James Thrall Soby Bequest © 2015 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris. In mostra in ‘Soldier, Spectre, Shaman: The Figure and the Second World War’ al MOMA New York dal 24 ottobre 2015 al 20 marzo 2016
Alberto Giacometti, ‘Standing Woman,’ 1948 (realizzato nel 1949), bronzo dipinto, 166 x 16.5 x 34.2 cm, The Museum of Modern Art, New York, James Thrall Soby Bequest © 2015 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris. In mostra in ‘Soldier, Spectre, Shaman: The Figure and the Second World War’ al MOMA New York dal 24 ottobre 2015 al 20 marzo 2016

 

Alla fine degli anni 30, Giacometti abbandona il Surrealismo e l’astrazione per tornare alla figura umana e alla sua rappresentazione nello spazio. Un tema che rimane centrale per tutta la vita di Giacometti è la rappresentazione della testa e, in particolare, degli occhi. Nel corso degli anni 30 sperimenta in varie direzioni, usando come modello suo fratello Diego, l’amica e musa Isabel Rawsthorne, la modella Rita Gueyfier e altri.

Durante la seconda guerra mondiale, Giacometti si trova in Svizzera, dove concepisce l’idea delle figure esili che rappresentano le sue note sculture del dopoguerra. Queste opere riflettono, rispetto alla visionarietà e alla giocosità del Surrealismo, la condizione di ansia e alienazione del dopoguerra, la sofferenza e il trauma della guerra.

Partendo dall’intenzione di rappresentare l’illusione dello spazio e la distanza con il soggetto rappresentato, Giacometti trova la soluzione nelle proporzioni allungate delle figure. Le sue sculture diventano un punto di riferimento artistico per le correnti filosofiche dell’esistenzialismo e della fenomenologia, e per la rappresentazione dell’uomo solo nell’universo e dell’impossibilità di comunicare.

L’importanza di Giacometti nella storia dell’arte si riflette sul mercato dell’arte. La sua scultura “L’Homme qui marche I”, del 1961, è stata venduta all’asta da Sotheby’s a Londra nel febbraio 2010 per 103,7 milioni di dollari, diventando l’opera d’arte più cara mai venduta all’asta (record superato nel maggio dello stesso anno da “Nu au Plateau de Sculpteur”, dipinto di Picasso venduto per 106 milioni di $). È stata anche la scultura più cara mai venduta all’asta fino al maggio 2015, quando un’altra delle sue sculture, “L’Homme au doigt”, del 1947, è passata di mano per 141,3 milioni di dollari da Christie’s a New York. Si tratta di un’edizione di sei esemplari, di cui gli altri si trovano al MoMA di New York, alla Tate di Londra e in altre collezioni private. L’opera era rimasta nella stessa collezione per 45 anni.

Le opere di Giacometti si trovano nelle maggiori collezioni museali e private al mondo, tra cui quella del MoMA (dov’è attualmente esposta l’opera “Standing Woman”, del 1948, all’interno della mostra “Soldier, Spectre, Shaman: The Figure and the Second World War”, dal 24 ottobre 2015 al 20 marzo 2016), del Pompidou, della Tate, della Kunsthaus Zürich, della Fondation Beyeler e dello Schaulager (dov’è attualmente esposta l’opera “Place”, del 1948-49, all’interno della mostra “Future Present”, dal 13 giugno 2015 al 31 gennaio 2016). Più di 5.000 opere di Giacometti sono conservate nella Fondation Alberto et Annette Giacometti a Parigi.

Nel 2016 si celebrano i 115 anni dalla sua nascita e i 50 anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1961

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Di SILVIA ANNA BARRILÀ
Sylvia-AnnaBarrilaBoilerplateITALIAN

Edward Redfield painting tops Clars auction at $190,400

‘Boothbay Garden,’ by the New Hope, Pennsylvania artist, Edward Willis Redfield achieved an impressive $190,400. Clars Auction Gallery image
‘Boothbay Garden,’ by the New Hope, Pennsylvania artist, Edward Willis Redfield achieved an impressive $190,400. Clars Auction Gallery image

 

OAKLAND, Calif. – Clars’ November sale of fine art, decorative, jewelry and Asian Art sale achieved an impressive $1.85 million with fine art leading earning just over $1 million. Decorative arts and furnishings performed strongly as well, propelled by property from the Christian deGuigné IV Collection and the California Academy of Sciences.

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Warhol Museum announces Michael Chow solo exhibition

Michael Chow, Shoot the Frame, 2014, courtesy of the artist
Michael Chow, ‘Shoot the Frame,’ 2014, courtesy of the artist

 

PITTSBURGH – The Andy Warhol Museum announces the opening of Michael Chow aka Zhou Yinghua: Voice for My Father, the artist’s first solo exhibition in the United States. It will run from Feb. 13 through May 8, 2016.

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Rare Winslow Homer tile, DC-area artists featured in Quinn’s sale Dec. 5

Winslow Homer (American, 1836-1910), hand-painted blue and white ‘Tile Club’ ceramic tile, untitled, 1878. Est. $15,000-$25,000. Quinn’s Auction Galleries image
Winslow Homer (American, 1836-1910), hand-painted blue and white ‘Tile Club’ ceramic tile, untitled, 1878. Est. $15,000-$25,000. Quinn’s Auction Galleries image

 

FALLS CHURCH, Va. – Quinn’s Auction Galleries’ Fine & Decorative Arts sales are known for their high-quality consignments sourced directly from Washington, DC-area estates. The company’s next offering of fresh antiques and art from distinguished residences in and around the nation’s capital is slated for auction on Saturday, Dec. 5.

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Fire damages historic home museum

 

The Robert J. Whaley House, located at 624 E. Kearsley St. in Flint, Mich., is on the National Register of Historic Places. Image by kennethaw88. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license.
The Robert J. Whaley House, located at 624 E. Kearsley St. in Flint, Mich., is on the National Register of Historic Places. Image by kennethaw88. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license.

 

FLINT, Mich. (AP) – A fire has damaged a museum that is considered to be one of the last houses in Flint from the 1800s.

The fire Monday destroyed part of the roof at the Whaley Historic House Museum, a house that once belonged to Robert Whaley, who was president of Citizens Bank. His family lived there until the 1920s.

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