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Il mercato dell’arte in Italia: ‘Eyes Wide Open’

Sta per andare all’asta a Londra la più grande e importante collezione di Arte Povera di provenienza unica mai vista in Gran Bretagna. La vendita, con il titolo “Eyes Wide Open: An Italian Vision”, si terrà l’11 febbraio da Christie’s e include più di 100 opere dei grandi protagonisti dell’Arte Povera tra cui Michelangelo Pistoletto, Alighero Boetti, Mario Merz, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone ed Emilio Prini.

Non solo, la particolarità della collezione è che essa esplora anche le radici di questo movimento nell’opera di artisti del dopoguerra come Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Fausto Melotti, e inoltre la sua influenza sul lavoro di artisti di oggi tra cui Cy Twombly, Olafur Eliasson, Anish Kapoor, Tony Cragg, Rosemarie Trockel and Thomas Schütte.

La collezione è stata messa insieme da una coppia di Milano nel corso di 25 anni e riflette da un lato un’indagine estremamente completa e formativa sull’arte italiana e internazionale a partire dall’Arte Povera, e dall’altro una visione profondamente intima e personale.

“L’obiettivo della collezione è stato quello di rincorrere l”energia'”, hanno dichiarato i collezionisti, “forse abbiamo privilegiato quella che scaturisce dalla mente, ma non abbiamo tralasciato quella che sgorga dal cuore. L’Arte italiana del dopoguerra e l’Arte Povera hanno costituito il nucleo centrale che ha dato, per così dire, l’identità alla collezione: artisti straordinari che hanno lasciato il segno”.

La vendita della collezione è stata celebrata dagli esperti. “La più notevole raccolta di arte italiana che io abbia mai visto sul mercato. Mai finora era stata presentata una collezione che mostrasse il ‘prima e il dopo’ dell’Arte Povera con tale profondità”, ha detto Mariolina Bassetti, Presidente di Christie’s Italia, Direttore internazionale per l’Arte del Dopoguerra e l’Arte contemporanea. E racconta: “La prima volta che la vidi, più di vent’anni fa, fui colpita dalla qualità impeccabile di ciascuna opera, dai grandi capolavori di alcuni tra i massimi artisti italiani, fino alle opere minori, più intime, di artisti giovani. E ogni volta che ho incontrato i proprietari mi è stato chiaro come la loro collezione li rispecchiasse; mi colpiva soprattutto il loro modo di scegliere e l’armonia intima che li legava. La loro complicità nelle scelte e nel rapporto personale si riflette anche nel ricorrere di opere doppie o a coppie, come per esempio Lei e Lui, l’autoritratto di Michelangelo Pistoletto con la sua compagna”.

“Lei e Lui” è uno degli highlight della vendita e porta una stima di 600.000-800.000 sterline. È uno specchio con doppio ritratto dell’artista e della sua compagna di vita e collaboratrice artistica Maria Pioppi uno di fronte all’altro. Allo stesso tempo riflette la relazione dei collezionisti e la loro comune passione per l’arte. “In tutti questi anni trascorsi, l’abbiamo amata per quello che è”, hanno dichiarato i collezionisti, “un capolavoro che incontri tutti i giorni, che ti propone due ospiti fissi in casa, diventati ormai due amici silenziosi, sulla cui compagnia puoi sempre contare. Non solo, ma tu stesso puoi pensare di ‘aggiungerti’ a loro, entrando materialmente nel quadro, che accoglie la tua immagine”.

Un’altra opera di spicco è la tela modellata di Pino Pascali intitolata “Torso di negra al bagno”, stimata 1,1-1,5 milioni di sterline. Si tratta di una figura monumentale di donna in costume da bagno (fatto con le coperte dei vagoni letto delle Ferrovie dello Stato), un anti-monumento alternativo alla Venere che nasce dalle acque, a metà tra astrazione e figurazione, tra la scultura e il quadro.

Di quest’opera i collezionisti hanno descritto l’emozione di desiderarla e poi finalmente di possederla, del potere della scultura di insediarsi nella loro casa come una regina, trasformarsi nel centro della casa e irradiare autorevolezza, bellezza, rispetto. “Un’icona dell’internazionalità dell’Arte Italiana”, come l’hanno definita.

E poi ancora, “Piede” di Luciano Fabro, una scultura con un impressionante contrasto tra un piede di bronzo gigante e un’alta colonna di seta azzurra stimata 800.000-1.200.000 sterline. Fa parte di una serie realizzata tra il 1968 e il 1971 ed esposta alla Biennale di Venezia del 1972. Fabro l’ha descritta come un’opera capace di trasformare l’ambiente circostante in un regno fiabesco. I collezionisti la tenevano in biblioteca e la consideravano un’opera capace di dialogare con i libri e creata per far sognare: “Quante volte ho pensato al Piede, comparandolo agli alberi secolari in giardino? Quante volte ho superato questo pensiero, tornando a vederlo come un essere umano aggrappato alla terra, cioè alla vita, e allo stesso tempo che anela al cielo, alla sua grandiosità, al bisogno di crescere e innalzarsi, per essere migliore?”

C’è anche un famoso igloo di Mario Merz (stimato 600.000-800.000 sterline), artista che i collezionisti hanno ringraziato dicendo: “Grazie, Mario Merz, per avere così magicamente dato voce alla poesia e al dolore, alla gioia e alla malinconia, alla solitudine e alla ricerca esistenziale: presenze silenziose dentro ognuno di noi”.

Tra i pezzi del dopoguerra ci sono importanti lavori di Alberto Burri (top lot per stima con una Combustione plastica da 1,7-2,2 milioni di sterline) e Lucio Fontana, mentre tra le opere contemporanee spicca una testa di Thomas Schütte (stimata 450.000-650.000 sterline) che i collezionisti spiegano così: ” Con la testa, Schütte dice tutto dei suoi personaggi, non c’è bisogno di altro: è una sorta di radiografia, una mappa dei sentimenti opposti e delle emozioni contraddittorie che possono attraversare l’animo umano.”


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