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Frida Kahlo, ‘Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri),’ 1943, olio su tela, cm 76 x 61. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca. © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.

Il mercato dell’arte in Italia: Frida Kahlo a Roma

Frida Kahlo, ‘Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri),’ 1943, olio su tela, cm 76 x 61. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca. © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri),’ 1943, olio su tela, cm 76 x 61. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca. © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.

ROMA – Nel sessantesimo anniversario dalla scomparsa di Frida Kahlo (1907‐1954), l’Italia rende omaggio all’artista, mito e icona della cultura messicana novecentesca, con due mostre: una alle Scuderie del Quirinale a Roma (fino al 31 agosto), che analizza il rapporto tra l’artista e i movimenti artistici e culturali del suo tempo, e l’altra a Palazzo Ducale a Genova (dal 20 settembre) che indaga, invece, l’universo privato dell’artista e il suo rapporto con l’artista e compagno Diego Rivera.

Di certo nelle opere di Frida Kahlo è sempre presente l’inestricabile rapporto tra arte e vita, che per lei fu segnata da forti passioni e sofferenze, ma allo stesso tempo i dipinti e disegni dell’artista messicana riflettono anche i rivolgimenti del suo tempo, il suo credo politico, gli incontri con personaggi come André Breton e Lev Trotsky. “Sono nata con una rivoluzione”, sosteneva, anche se era nata nel 1907. “Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, portata dall’impeto della rivolta fino al momento di vedere giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita. Sono nata nel 1910. Era estate. Di lì a poco Emiliano Zapata, el Gran Insurrecto, avrebbe sollevato il sud. Ho avuto questa fortuna: il 1910 è la mia data”.

Anche dal punto di vista artistico, le sue opere rappresentano una sorta di punto di intersezione tra le tradizioni folkloristiche e l’avanguardia artistica, tra il Modernismo e Surrealismo, tra la Nuova Oggettività e il Realismo magico, tra lo Stridentismo e il Muralismo messicano. Ed è questo che la mostra di Roma, la prima di queste dimensioni mai dedicata all’artista in Italia, vuole mostrare mettendo le opere di Frida Kahlo in dialogo con altri protagonisti del suo tempo, dagli italiani Giorgio de Chirico e Gino Severini, all’inglese Roland Penrose, al tedesco Carlo Mense, ai messicani José David Alfaro Siqueiros, Maria Izquierdo, Abraham Angel e naturalmente Diego Rivera.

L’esposizione è curata da Helga Prignitz Poda, autrice del catalogo ragionato dell’artista, e raccoglie circa 160 opere tra dipinti e disegni che coprono l’intera carriera di Frida Kahlo. Oltre quaranta i ritratti e gli autoritratti, a partire dal primo di una lunghissima serie: “Autoritratto con vestito di velluto” del 1926, dipinto a 19 anni per riconquistare l’amato Alejandro Gòmez Arias. In quest’opera, dipinta dopo il terribile incidente stradale che segnò la sua vita, Frida Kahlo raccolse la lezione di Diego Rivera, suo futuro marito, che attraverso i suoi affreschi le trasmise l’eredità rinascimentale, e si ispirò ad artisti come Botticelli e Bronzino.

Un altro celebre autoritratto in mostra, esposto per la prima volta in Italia, è “Autoritratto con collana di spine”, dipinto nel 1940. In quegli anni la fama di Frida Kahlo iniziava già a diffondersi a livello internazionale: nel 1938 c’era stata la prima personale a New York presso la galleria di Julien Levy, famoso per aver portato in America i surrealisti parigini; nel 1939 seguì una mostra a Parigi, alla galleria Lerou et Colle, organizzata da Breton. E poi nel 1942 espose di nuovo a New York, questa volta nella mostra “Portrait of the 20th Century” al MoMa e nel 1943 in una rassegna di artiste organizzata da Peggy Guggenheim.

In questo periodo Frida Kahlo viene chiamata ad insegnare all’Accademia e attorno a lei si crea un piccolo gruppo di seguaci che si facevano chiamare “Los Fridos”. Nell'”Autoritratto con scimmie”, del 1943, Frida Kahlo si rappresenta come un’insegnante orgogliosa e umoristicamente raffigura il suo gruppo di studenti come delle scimmiette adoranti. Anche importanti collezionisti e mercanti d’arte iniziarono a sostenerla con acquisti e commissioni. Per esempio il ritratto di Marucha Lavín, anch’esso in mostra a Roma, fu commissionato a Frida Kahlo da un suo collezionista, il ricco ingegnere José Domingo Lavín. Per dare enfasi alla figura della moglie di Lavín, Frida Kahlo adottò il formato rinascimentale del tondo.

In mostra ci sono anche diversi disegni, tra cui lo “Schizzo a matita per il dipinto Ospedale Henry Ford (o Il letto volante)” del 1932, e oggetti come il famoso “corsetto in gesso” che teneva Frida Kahlo prigioniera subito dopo l’incidente e che lei dipinse ancor prima di passare ai ritratti. Si tratta di un pezzo unico che fino a poco tempo fa si credeva perduto.

E infine le fotografie. La mostra include i ritratti di Frida Kahlo realizzati da Nickolas Muray, per dieci anni amante dell’artista, tra cui “Frida sulla panchina Bianca, New York, 1939” che è diventato poi una famosa copertina della rivista Vogue, contribuendo a creare il mito Frida Kahlo.

 


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Frida Kahlo, ‘Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri),’ 1943, olio su tela, cm 76 x 61. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca. © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri),’ 1943, olio su tela, cm 76 x 61. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca. © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto con vestito di velluto,’ 1926, olio su tela, cm 79,7 x 59,9. Collezione Privata © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto con vestito di velluto,’ 1926, olio su tela, cm 79,7 x 59,9. Collezione Privata © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti,’ 1937, olio su piastra di rame, cm 31,7 x 35. Collezione Privata © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.
Frida Kahlo, ‘Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti,’ 1937, olio su piastra di rame, cm 31,7 x 35. Collezione Privata © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014.