ASTI, Italia – Si tengono a luglio due nuove aste di design organizzate dalla casa d’aste Nova Ars di Asti, in Piemonte, in collaborazione con il collettore di aste E-Art Auctions. La prima asta si terrà l’11 luglio e raccoglie un centinaio di oggetti, mentre la seconda, il 25 luglio, avrà un catalogo più numeroso con un focus sul vetro.

“Il denominatore comune che si trova in tutte le nostre aste”, spiega lo specialista di design di Nova Ars, Ilario Scagliola, “è da un lato il Made in Italy, poiché trattiamo oggetti di provenienza prevalentemente italiana e solo raramente oggetti stranieri, e dall’altro la certezza dell’autenticità. Non solo siamo molto attenti ad evitare le copie, ma non trattiamo neanche i rifacimenti autorizzati. Ci rivolgiamo al vero collezionista che cerca l’originale, anche se oggi oramai ce ne sono pochissimi sul mercato tanto che a volte preferiamo avere un oggetto di minore importanza ma che sia originale”.

Non tutti sono così attenti. Molti arredatori vogliono l’oggetto in sé e non guardano alla storia, per cui il mercato dei rifacimenti è quasi più florido di quello degli originali, che risente della scarsità dell’offerta. Scagliola spiega che spesso un rifacimento ha lo stesso prezzo – se non un prezzo più alto – dell’originale. Pensiamo alla lampada da terra “Arco” di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos (1962), che negli anni è stata riprodotta tante volte con vari cambiamenti per adeguarla alle norme e all’evoluzione tecnica, ma un collezionista vero cercherà il primo modello. Un rifacimento costa intorno a €1.300, mentre la prima si può trovare anche a €800-1.000. Nova Ars ne ha una originale in catalogo (lotto 47, offerta base €700, stima €1.300-1.500).

La coppia di poltroncine di Warren Platner per Knoll (1966) rappresentano un altro esempio dei due tipi di approccio. “Oramai conosciamo anche gli usi e i costumi dei collezionisti delle varie nazionalità – spiega Scagliola -. Un francese che acquista questa poltroncina con piccoli difetti sul tessuto la tiene così perché sono i segni del tempo che raccontano la storia. Un collezionista italiano, invece, tende a rifare il tessuto perché la vede come usata”. Si tratta di icone del design, realizzate completamente in acciaio inox con ogni bacchetta saldata a mano (lotto 49, offerta base €1.500, stima €3.000-5.000). La produzione è estremamente costosa, per questo motivo la poltrona più grande non viene più prodotta ed è ricercatissima.

Un altro oggetto di culto offerto all’asta di Nova Ars è la lampada Profiterole di Sergio Asti per Martinelli Luce (1968), che è anche inclusa in quella che è la Bibbia del design italiano, Repertorio 1950-1980 di Giuliana Gramigna (lotto 51, offerta base €1.500, stima €2.000-2.500).

Andando più indietro nel tempo troviamo un’altra coppia di lotti molto particolare: due candelabri in ferro battuto di Alessandro Mazzucotelli, un nome che solitamente è legato al liberty e alle forme floreali (fine 1800-inizio 1900), che, invece, qui va già verso le linee razionali di stampo déco (anni 30). Mazzucotelli ha, infatti, partecipato con successo all’Esposizione Universale di Parigi del 1925 che dà il via a quello Stile 1925 che rappresenta un momento di passaggio dal liberty al déco, e ciò è testimoniato proprio in questi due candelabri rari prodotti dal designer italiano in quell’anno (lotto 2, offerta base €2.000, stima €5.000-6.000).

Un classico dell’art déco italiano, invece, è il tavolino di Pietro Chiesa per Fontana Arte (1930), che presenta linee molto dure, il tipico legno ebanizzato nero e la superficie specchiata tipica di Fontana Arte (lotto 5, offerta base €3.000, stima €6.000-8.000).

Fontana Arte e tutti i suoi designer sono certamente tra i più ricercati sul mercato oggi. Altri nomi ricercati sono quelli di Arteluce con Gino Sarfatti, Arredoluce con Angelo Lelli e Giò Ponti.

“In generale da qualche anno è ricercato tutto ciò che è anni 50”, spiega Scagliola, “perché è in quegli anni che cambia il modo in cui viene concepito l’arredamento ed è il momento in cui i designer si sbizzarriscono, in cui si pensa allo spazio, alla modernità, alla conquista della luna. Tra gli esperti questa non è una scoperta, ma ora questa consapevolezza è palese per tutti. Inoltre gli anni 50 sono più difficili da copiare perché si usavano materiali e modi di produzione che oggi non ci sono più. In particolare si cercano gli oggetti che si ritrovano nelle pubblicazioni, oppure quelli freschi sul mercato che aiutano a ricostruire la storia del design”.

I prezzi per un oggetto degli anni 50 possono arrivare a qualche milione se pensiamo ad una scrivania di Carlo Mollino o ad altre cose importanti ma difficilissime da trovare. Mediamente si va da €5.000 per una lampada di media importanza di Gino Sarfatti fino a €50.000 per un bel mobile di Giò Ponti.

Tra gli oggetti degli anni 50 all’asta da Nova Ars ci saranno un vassoio a tre piani mai visto di Piero Fornasetti (lotto 24, offerta base €1.800, stima €3.500-5.000) e un attaccapanni altrettanto particolare di Franco Campo e Carlo Graffi, molto decorativo con le bacchette rivolte verso l’alto, in direzione dello spazio (lotto 21, offerta base €400, stima €800-1.000).

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