CROCE, Giulio Cesare. Bertoldo con Bertoldino e Cacasenno. Venezia, F. Storti, 17378vo, 160x110 mm, legatura in piena pelle. Titolo e fregi in oro al dorso. Tagli rossi. Marca tipografica sul frontespizio. Antiporta calcografica. 20 tavole di carta incise sin rame, di cui una ripiegata f.t. Alcune tav. calcogr. sottoscritte da Bartolomeo Crivellari. Strappo al margine inferiore del frontespizio. Buon esemplare.

Rifacimento in venti canti a cura di venti diversi autori dell'opera di Giulio Cesare Croce. Le tavole sono una sorta di rielaborazione di quelle dell'edizione del Della Volpe. Curiosa opera dove coesistono: il saggio e il matto, l'alto e il basso, la sapientia e l'insipientia: tutto verso il fine unico del sacrum del riso. L'uomo e la natura e la terra sono una unica cosa, dove uno dipende dall'altra e viceversa; già molti anni prima di Darwin questo nostro strampalato cantore sapeva, con la sapientia data solo dal buon senso e dalla conoscenza elementare delle funzioni vitali, l'importanza della catena alimentare."Edizione rarissima, e poco conosciuta procurata dal tipografo a quelli che sprovveduti della precedente, o no, potessero colla presente comoda forma recarsela seco ovunque a piacimento". Canterzani, p. 77