Roma - Fontane e mulini
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Documenti con disegni
Bifolio di 4 carte in elegante cancelleresca, databile al 1682-’89, relativo alla costruzione di tre “mole da grano” (mulini) a S. Pietro in Montorio, con accurato disegno a inchiostro bruno. § Andrea Vici. Rapporto. Manoscritto cartaceo di 6 carte con annessa tabella dei bilanci relativi agli Acquedotti romani, datata 29 gennaio 1816. Interessante il primo documento, dove si descrive la costruzioni di tre mulini che da S.Pietro in Montorio si disponevano a ricevere l’acqua Paolina del Lago di Bracciano in direzione di Porta S.Pancrazio, qui raffigurata nella sua forma medievale. Nel secondo documento, dettagliata analisi dei costi e profitti degi acquedotti romani agli inizi dell’Ottocento, si menzionano i medesimi mulini che fece erigere Innocenzo XI “con scudi diciotto mila presi dai Fondi, e sopravvanzi della Cassa degli Acquedotti...cogli stessi fondi, e sopravvanzi Clemente XII inalzò il maestoso prospetto della Fontana di Trevi, Alessandro VII la Fontana di Acquacetosa, e Benedetto XIII non solo donò vistosa quantità di acque ai P.P.Domenicani, ma prescrisse inoltre, che si condottasse loro l’acqua concessa, e così di altre sovrane beneficenze.”
1689
Bifolio di 4 carte in elegante cancelleresca, databile al 1682-’89, relativo alla costruzione di tre “mole da grano” (mulini) a S. Pietro in Montorio, con accurato disegno a inchiostro bruno. § Andrea Vici. Rapporto. Manoscritto cartaceo di 6 carte con annessa tabella dei bilanci relativi agli Acquedotti romani, datata 29 gennaio 1816. Interessante il primo documento, dove si descrive la costruzioni di tre mulini che da S.Pietro in Montorio si disponevano a ricevere l’acqua Paolina del Lago di Bracciano in direzione di Porta S.Pancrazio, qui raffigurata nella sua forma medievale. Nel secondo documento, dettagliata analisi dei costi e profitti degi acquedotti romani agli inizi dell’Ottocento, si menzionano i medesimi mulini che fece erigere Innocenzo XI “con scudi diciotto mila presi dai Fondi, e sopravvanzi della Cassa degli Acquedotti...cogli stessi fondi, e sopravvanzi Clemente XII inalzò il maestoso prospetto della Fontana di Trevi, Alessandro VII la Fontana di Acquacetosa, e Benedetto XIII non solo donò vistosa quantità di acque ai P.P.Domenicani, ma prescrisse inoltre, che si condottasse loro l’acqua concessa, e così di altre sovrane beneficenze.”
1689
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