Scuola caravaggesca napoletana del XVII secolo San Francesco Olio su tela 76 x 63 cm Nel 1606,
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Scuola caravaggesca napoletana del XVII secolo
San Francesco
Olio su tela
76 x 63 cm
Nel 1606, Caravaggio fuggì da Roma rifugiandosi a Napoli. Nel primo soggiorno partenopeo, che durò circa un anno, eseguì una serie di grandi tele di soggetto sacro dove si nota il suo cambiamento di stile, la sua pittura diventò più scura e rarefatta, cruda nel suo realismo e la ricerca ossessiva della rappresentazione violenta, come dimostrano l'abbondare di teste tagliate da temi biblici, o i santi colti nell'atto del cruento martirio. Il punto di svolta, si compì con la realizzazione della grande pala Le Sette opere di misericordia, del 1606-07, che cambierà il corso della pittura napoletana del Seicento, con il coinvolgimento dei primi seguaci, come Carlo Sellitto e Giovani Battista Caracciolo, detto Battistello. Formati in ambito tardo manierista, Sellitto e Caracciolo fecero propria la luce caravaggesca e il realismo del maestro lombardo senza rinunciare ad un linguaggio personale fatto di reminiscenze delle forme plastiche manieriste per Sellitto e preziosismi descrittivi per Caracciolo memore della lezione di Orazio Gentileschi. Fondamentale e per certi versi epocale, fu l'apporto di Jusepe de Ribera, lo Spagnoletto, caposcuola dei caravaggeschi della seconda generazione come: Francesco e Cesare Fracanzano, Filippo Vitale, Bartolomeo Passante, Giovanni Dò, Giovanni Rica e il fiammingo Hendrick van Somer. Dalla metà degli anni Trenta, il filone caravaggesco napoletano fu influenzato dalla luminosità del barocco emiliano e romano grazie all'arrivo in città di Domenichino e Giovanni Lanfranco. Bernardo Cavallino, pittore precoce, iniziò con realismo caravaggista, con fascinazione per Simon Vouet e Artemisia Gentileschi conosciuta durante il suo soggiorno a Napoli. Prossimo a Massimo Stanzione, detto il Guido Reni napoletano, Cavallino ebbe un linguaggio estremamente colto e raffinato costituito dalla componente caravaggesca rivista in chiave classica, impreziosita dal vivido cromatismo veneziano di Tiziano e Veronese.
Neapolitan school of the 17th century
Saint Francis
Oil on canvas
76 x 63 cm
San Francesco
Olio su tela
76 x 63 cm
Nel 1606, Caravaggio fuggì da Roma rifugiandosi a Napoli. Nel primo soggiorno partenopeo, che durò circa un anno, eseguì una serie di grandi tele di soggetto sacro dove si nota il suo cambiamento di stile, la sua pittura diventò più scura e rarefatta, cruda nel suo realismo e la ricerca ossessiva della rappresentazione violenta, come dimostrano l'abbondare di teste tagliate da temi biblici, o i santi colti nell'atto del cruento martirio. Il punto di svolta, si compì con la realizzazione della grande pala Le Sette opere di misericordia, del 1606-07, che cambierà il corso della pittura napoletana del Seicento, con il coinvolgimento dei primi seguaci, come Carlo Sellitto e Giovani Battista Caracciolo, detto Battistello. Formati in ambito tardo manierista, Sellitto e Caracciolo fecero propria la luce caravaggesca e il realismo del maestro lombardo senza rinunciare ad un linguaggio personale fatto di reminiscenze delle forme plastiche manieriste per Sellitto e preziosismi descrittivi per Caracciolo memore della lezione di Orazio Gentileschi. Fondamentale e per certi versi epocale, fu l'apporto di Jusepe de Ribera, lo Spagnoletto, caposcuola dei caravaggeschi della seconda generazione come: Francesco e Cesare Fracanzano, Filippo Vitale, Bartolomeo Passante, Giovanni Dò, Giovanni Rica e il fiammingo Hendrick van Somer. Dalla metà degli anni Trenta, il filone caravaggesco napoletano fu influenzato dalla luminosità del barocco emiliano e romano grazie all'arrivo in città di Domenichino e Giovanni Lanfranco. Bernardo Cavallino, pittore precoce, iniziò con realismo caravaggista, con fascinazione per Simon Vouet e Artemisia Gentileschi conosciuta durante il suo soggiorno a Napoli. Prossimo a Massimo Stanzione, detto il Guido Reni napoletano, Cavallino ebbe un linguaggio estremamente colto e raffinato costituito dalla componente caravaggesca rivista in chiave classica, impreziosita dal vivido cromatismo veneziano di Tiziano e Veronese.
Neapolitan school of the 17th century
Saint Francis
Oil on canvas
76 x 63 cm
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Scuola caravaggesca napoletana del XVII secolo San Francesco Olio su tela 76 x 63 cm Nel 1606,
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